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COMUNICATO DEL 22 GENNAIO 2022

 

Carcere di UTA ennesima aggressione e minacce di morte nei confronti della Polizia Penitenziaria. La UIL: E’ uno stillicidio di eventi critici, cosi’ non si puo’ continuare!

 

Ancora aggressioni ed eventi critici presso l’Istituto di UTA, un detenuto ha letteralmente distrutto la propria camera e ha lanciato i pezzi di sanitari e dei suppellettili contro l’Agente della sezione, minacciandolo di morte.

A renderlo noto il segretario generale della Sardegna della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele CIREDDU che aggiunge:…” raccontiamo l’inesorabile stillicidio di aggressioni  fisiche e verbali a danno dei nostri Poliziotti. Un detenuto allocato in una camera singola a causa del precedente comportamento aggressivo nei confronti degli altri detenuti e del personale, ha improvvisamente dato in escandescenza ed ha completamente distrutto la propria camera. Subito dopo ha lanciato pezzi dei sanitari e di altri suppellettili distrutti all’Agente della sezione che per fortuna non hanno raggiunto l’operatore. Ha quindi continuato a colpire il blindato per cercare di uscire e aggredire gli Agenti che nel frattempo erano intervenuti per cercare di portarlo alla calma. Nonostante i tentativi di mediazione il detenuto ha continuato sino a tarda sera a colpire le pareti ed il cancello blindato , minacciando di morte gli Agenti.

Sono stati momenti di tensione e solo grazie alla capacità operativa del personale non si e’ verificata una tragedia, il detenuto ha cercato in ogni modo di creare danni fisici al personale ed ha continuato a sfogare la propria furia aggressiva distruggendo tutto quello che aveva nella camera.

Il numero di eventi critici nell’Istituto raggiunge indici al di sopra di ogni soglia di sopportazione, nel 2020 gli eventi critici sono stati quasi il triplo rispetto al totale degli altri Istituti della Sardegna, un dato che agli occhi di un Amministrazione “presente” avrebbe fatto suonare un campanello d’allarme e determinato interventi immediati.

E’ vero com’e’ vero che in Sardegna ci sono gravissime carenze di tutte le figure professionali ma e’ altrettanto vero che sembra mancare la presenza dell’Amministrazione e della politica sarda che in maniera “bipartisan” sta dimostrando disinteresse nei confronti delle migliaia di operatori della Sardegna, costretti ad affrontare in perfetta solitudine le problematiche dovute ad un sistema fallimentare e da rifondare in maniera drastica.

Ai nostri Poliziotti non servono gli slogan e le parole del Ministro Cartabia che in occasione dell’inaugurazione dell’anno Giudiziario presso la corte d’appello di Reggio Calabria ha dichiarato di non dimenticare la Polizia Penitenziaria, noi pretendiamo fatti concreti, di parole ne abbiamo sentite ormai troppe!