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OGGETTO: regione Sardegna, gravi anomalie gestionali.

           

Esimio Presidente,

Sono ormai diverse e gravi le problematiche che attanagliano i vari istituti del distretto Sardegna e crediamo che i motivi non possano ricadere esclusivamente sulla carenza di organico della Polizia penitenziaria e dei Dirigenti negli Istituti.

In quasi la totalità degli Istituti le relazioni sindacali hanno raggiunto i minimi termini, le regole concordate negli accordi decentrati sono costantemente disattese ed aggirate, l’organizzazione del lavoro in alcuni Istituti non è piu’ adeguata alle reali necessità e malgrado le varie sollecitazioni della scrivente O.S. tutto rimane immutato, sin'ora nel silenzio assoluto dell’Amministrazione.

Siamo purtroppo costretti a stigmatizzare l’inadeguata attenzione mostrata dal provveditore, che legge per conoscenza, per le relazioni sindacali.

Per citare alcuni esempi ed entrare nello specifico, malgrado formale richiesta di intervento dell' organo di garanzia regionale presieduto proprio dal Provveditore non è stato mai convocata la riunione per le violazioni messe in atto dalle Direzioni degli Istituti denunciate a piu' riprese dalla scrivente O.S.

Ancora, continuano ad essere depauperati gli organici delle Direzioni degli Istituti per integrazione dei servizi extra penitenziari, tra l’altro senza nessun interpello e senza concordare modalità con le OO.SS. Caso recente il distacco di 2 unità dall’Istituto di UTA verso il PRAP da adibire all'Ufficio detenuti dove in organico sono già presenti 2 unità di Polizia Penitenziaria e verso l’UEPE con mansioni di autista delle varie sedi del distretto.

Non possiamo non segnalare che in alcune circostanze invece, quando l'intervento del Provveditore non era richiesto ed a nostro avviso legittimo, è arrivato invece puntuale. Caso emblematico la realizzazione del nuovo protocollo di intesa locale sottoscritto dopo ben 3 anni di lavori che hanno visto la realizzazione di numerosi tavoli tecnici e diverse riunioni sindacali. Nella riunione locale conclusiva è stato sottoscritto da un numero di OO.SS. che garantivano piu' del 50% di rappresentatività ed il Provveditore, a nostro avviso inspiegabilmente, ha intimato la Direzione di non ritenere valido l'accordo e convocare ulteriori riunioni per una maggior condivisibilità del documento.

Tale intervento ha di fatto paralizzato le importanti modifiche dell'organizzazione del lavoro dell'Istituto cagliaritano a discapito delle pari opportunità e del rispetto dei diritti del personale che con il vecchio accordo non piu' attuale alle esigenze lavorative venivano violati.

Non possiamo inoltre sottacere sull'intervento a nostro avviso inopportuno che ha impedito di fatto la rotazione prevista dall'assetto strutturale dei NN.TT,PP. della Sardegna nella parte in cui prevede le rotazioni del personale. Ha infatti distaccato una unità, e senza coinvolgere le OO.SS. , anche in questo caso senza interpello, da adibire nell'incarico di responsabile tecnico degli automezzi al PRAP nell'officina che, tra l'altro, dovrà ancora essere realizzata. Da quanto ci risulta è già in servizio al PRAP un tecnico meccanico professionista appartenente al comparto ministeri e, da notizie ufficiose, abbiamo appreso che la realizzazione dell'officina meccanica è ancora nella fase embrionale, dato che certifica a nostro avviso l'inopportunità del provvedimento.

A questo proposito dobbiamo stigmatizzare l'ostinazione delle Direzioni degli Istituti a non voler inserire i vincitori dell'interpello del NTP e dei posti fissi contravvenendo anche in questo caso agli accordi pattizi.

Quanto descritto determina delle ripercussioni negative sulle pari opportunità tra tutto il  personale e la fruizione dei diritti. Negli Istituti di Oristano e IS Arenas il problema è ancora piu' radicale in quanto non è prevista nemmeno un organizzazione del lavoro ed un protocollo di intesa locale.

Le modalità con cui è stato modificato invece l'organizzazione del lavoro negli Istituti di Isili e Sassari dove le Direzioni hanno imposto le 8 ore d'imperio, ignorando letteralmente prerogative sindacali lascia intendere che l'attività improntata sul dialogo e sul rispetto degli accordi non viene recepita positivamente dall'attuale gestione dell'Amministrazione penitenziaria sarda.

La UIL chiede pertanto l'avvicendamento delle Direzioni che a nostro avviso violano le prerogative sindacali, casi eclatanti Nuoro, Isili, Cagliari, IS arenas, Oristano e  Sassari ed in particolar modo chiede l'avvicendamento del Provveditore regionale in quanto la gestione messa in atto sino ad ora non rispetta gli accordi sottoscritti e non puo' essere tollerata dalla UIL.

Ovviamente contestualmente alla presente la UIL metterà in atto ogni utile iniziativa presso gli organi competenti a giudicare le attività antisindacali oltre ad una serie di proteste ed un'opera di  sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle violazioni messe in atto dall'Amministrazione regionale che penalizza in maniera grave ed intollerabile il personale di Polizia Penitenziaria che svolge servizio negli Istituti Penitenziari.

 

 

In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.