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COMUNICATO STAMPA DEL 16 SETTEMBRE 2016

Casa reclusione di Isili, la UIL visita l'Istituto, emergenza in tutte le Aree, no al piano del Governo per inviare detenuti della penisola anzichè selezionare quelli presenti in Sardegna.

 

In data odierna una delegazione sindacale della UIl Composta dal segretario generale Sardegna Michele  CIREDDU e dai segretari territoriali Efisio SECCI e Lorenzo FANNI, hanno effettuato una visita ai luoghi di lavoro dell'Istituto Isilese.

"La situazione è drammatica riferisce CIREDDU, in una colonia agricola dove favorire le condizioni lavorative dovrebbe essere la vera mission , l'Amministrazione ha creato delle situazioni insostenibili, inviando tipologie detentive che impegnano le poche unità di Polizia Penitenziaria a contrastare gli eventi critici , (ben 63 dall'inizio del 2016), abbiamo volutamente escluso dal numero, gli eventi critici che si sono verificati durante la visita odierna, un enormità se consideriamo che nelle colonie i detenuti dovrebbero essere idonei per essere impegnati nelle attività lavorative.

Le scarse risorse di Polizia Penitenziaria faticano a garantire le attività Istituzionali , considerati anche diversi fattori logistici che non aiutano, come la lontananza tra le varie diramazioni quindi tra i posti di servizio da presidiare che non consentono un accorpamento degli stessi. Tutto questo ovviamente determina un pericolo costante per la sicurezza dei lavoratori ed impone spesso l'impiego del personale per 12 ore continuative per sopperire all'emergenza.

Non va meglio al NTP locale , sono state infatti movimentati 821 detenuti in 586 traduzioni e 181 piantonamenti in luogo esterno di cura impiegando 2463 unità di Polizia Penitenziaria che hanno dovuto utilizzare mezzi obsoleti per percorrere 354804 km.

Il personale deve ancora fruire di 3350 giorni di congedo ordinario arretrato e deve ancora vedersi retribuire centinaia di ore di lavoro straordinario.

E' trapelato da fonti ufficiose che il Governo ha deciso di inviare centinaia di detenuti dalla penisola nelle 3 colonie, anzichè selezionare quelli presenti nel distretto sardo e diminuire i carichi di lavoro delle circondariali, attenuare gli eventi critici,  con la previsione di un proporzionale aumento dell'organico di Polizia Penitenziaria nelle colonie.

Chiediamo alla politica Sarda di "battere un colpo" affinchè entrino nel merito di una riorganizzazione del sistema penitenziario sardo per contribuire a migliorare le condizioni lavorative del personale di Polizia Penitenziaria sardo impegnato a garantire la legalità in luoghi di lavoro al limite della sopportazione umana.

La UIL invierà una relazione dettagliata al Provveditore ed al Capo del DIpartimento con gli esiti della visita odierna.