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OGGETTO: Realizzazione del Protocollo d'Intesa Locale della Casa Circondariale di Sassari – Anomalie.

Egregio Provveditore,

la scrivente Organizzazione Sindacale, come già evidenziato con precedenti comunicazioni, conferma la propria posizione di non sottoscrizione e di recesso dai lavori relativi al Protocollo d’Intesa Locale della Casa Circondariale di Sassari. Tale scelta deriva, come più volte sottolineato, da gravi perplessità e da un atteggiamento della Direzione che abbiamo percepito come poco collaborativo e, in alcuni casi, ostile durante la fase negoziale.

Desideriamo evidenziare un dato a nostro avviso estremamente significativo: soltanto tre sigle sindacali hanno sottoscritto il protocollo. Questo rappresenta, a nostro giudizio, un chiaro segnale della carente volontà della Direzione di perseguire una reale condivisione e partecipazione attiva da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Dall’analisi della bozza del Protocollo, pervenutaci, emergono numerose criticità. Il documento sembra ambiguo, incompleto e potenzialmente lesivo dei diritti del personale e di seguito esplicitiamo il motivo di questa nostra considerazione:

1. Criticità sui criteri di assegnazione dei posti di servizio
Il Protocollo introduce il "colloquio attitudinale" come requisito per l’assegnazione di sette posti fissi su tredici, un iniziativa sproporzionata rispetto a quanto definito nel PIR. Inoltre, la Direzione ha istituito posti a nomina diretta (armiere, casermiere, magazzino e responsabile automezzi) non previsti da interpello e non concordati, ignorando qualsiasi forma di contrattazione. Tale disposizione si presenta vaga e priva di trasparenza, poiché non vengono specificati:

  • i criteri oggettivi di valutazione;
  • la griglia di punteggio o parametri per il colloquio;
  • i meccanismi di selezione in caso di parità di titoli, anzianità o altri requisiti.

L’assenza di tali elementi rischia di compromettere i principi di meritocrazia e può generare disparità tra i lavoratori, lasciando spazio ad una discrezionalità non regolamentata.

2. Riduzione del personale e carichi di lavoro insostenibili
Il Protocollo prevede una drastica riduzione del personale addetto al rilascio dei colloqui, passando da cinque a tre unità. Considerato che la Direzione stessa aveva precedentemente evidenziato come cinque operatori fossero insufficienti per garantire tutte le attività (gestione colloqui, telefonate, rilasci nelle giornate dedicate), tale riduzione appare ingiustificata e mette seriamente a rischio la continuità del servizio, specialmente tenendo conto di turni, riposi e ferie.

3. Ambiguità e incompletezza nella gestione delle aree operative
L’Articolo 17, punto 4, fa riferimento all’assegnazione dei posti per "area operativa di appartenenza" senza però definire:

  • quali siano concretamente le aree operative;
  • quali posti di servizio ricadano sotto ciascuna area;
  • con quale frequenza sia prevista la rotazione del personale, benché menzionata;
    Inoltre, il Protocollo parla di unità con un Ispettore o Sovrintendente a capo, ma non indica con chiarezza i responsabili, lasciando un vuoto nelle attribuzioni e nella struttura organizzativa.

4. Mancata considerazione di ruoli specifici e lacune normative
Il documento omette di considerare alcune figure e specifiche esigenze del personale, quali:

  • gli addetti alle attività trattamentali e alle sale MVC, non richiamati né tutelati;
  • la copertura di fasce orarie particolari, come i "passeggi" dalle 8:30 alle 15:30;
  • le esigenze di orario per i genitori con figli piccoli, inclusa la nostra precedente proposta di turni flessibili (17:00-23:00 per lo scambio e 9:00-15:00 per casi eccezionali), ignorata senza motivazioni.

Per queste ragioni, il Protocollo d’Intesa Locale, anziché apportare chiarezza e trasparenza, genera a nostro avviso un clima di incertezza e lascia irrisolte questioni di primaria importanza per la gestione del personale.

Con la presente, dunque, si richiede un intervento urgente del Provveditorato affinché il documento venga ritirato e si avvii un nuovo confronto, caratterizzato da reale partecipazione e trasparenza, volto ad elaborare un Protocollo che salvaguardi effettivamente i diritti e le esigenze di tutto il personale della Casa Circondariale di Sassari.

In attesa di un Suo cortese e sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti.