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COMUNICATO STAMPA DEL 20 AGOSTO 2017

 

 

Carcere di UTA, scene di ordinaria tensione ! rissa tra detenuti in diverse sezioni, un detenuto distrugge i suppellettili della propria camera, allaga un intersa sezione, un altro appicca un incendio. La UIL: La situazione è estremamente critica, intervenga il Dipartimento prima che si verifichi una tragedia!

 

Sono drammatiche le notizie che filtrano dal carcere di UTA, dove in 2 giorni si sono verificati numerosi eventi critici che potevano finire in tragedia!

Nella sera di venerdi' 18 un detenuto magrebino ha appiccato un incendio nella propria camera, le fiamme stavano creando fumi nocivi nell'intersa sezione, l'intervento provvidenziale della Polizia Penitenziaria ha evitato che il gesto determinasse un evento tragico. Ma l'apice si è raggiunto nella serata di sabato 19 dove contemporaneamente si sono verificate diverse risse in diverse sezioni, l'esiguo numero di personale presente, ha faticato a ripristinare l'ordine. Dopo tali eventi un detenuto si è barricato nella propria camera, ha letteralmente distrutto i suppellettili, ha allagato la sezione ed ha letteralmente creato lo scompiglio. Nel frattempo un altro detenuto in altra sezione si è rifiutato di rientrare nella propria camera, minacciando gli operatori, mentre un altro detenuto, in altra sezione, ha minacciato il lancio delle proprie feci nei confronti del personale sanitario e di Polizia Penitenziaria.

Interviene sugli episodi il segretario generale Sardegna della UIL PA Polizia Penitenziaria Michele Cireddu che dichiara: " Quanto avvenuto nelle scorse ore nell'Istituto di UTA sembra una descrizione di una giornata di guerriglia urbana, purtroppo tutto questo non ci meraviglia, in tempi non sospetti avevamo infatti denunciato l'invio di detenuti problematici ed ingestibili, che negli altri Istituti avevano messo a ferro e fuoco intere sezioni. Immaginiamo cosa possono creare se allocati tutti insieme in un unico Istituto!? Non ci meraviglia ma ci rammarica anche la politica dell'Amministrazione che sembra considerare la Sardegna come la figlia di un Dio minore! La situazione è fuori controllo dal nord al sud del distretto, a Sassari da quasi 1 anno  manca un Comandante del ruolo dei Commissari, il personale è costretto a svolgere orari interminabili e le ore in eccedenza non vengono nemmeno retribuite. A Tempio non è presente un Direttore in pianta stabile ed il Comando è affidato anche in questo caso ad un Ispettore, ad Oristano la mancanza di relazioni sindacali lo rendono un Istituto dove le regole e gli accordi pattizi sono solo un utopia, infine il carcere di UTA, dove ancora non è stato assegnato in Direttore in pianta stabile,  l'organizzazione del lavoro non è piu' adeguata alle reali esigenze, e la mancanza di strumenti e mezzi per fronteggiare gli eventi critici, mettono letteralmente a rischio la sicurezza dei lavoratori. Purtroppo quelli descritti sono scenari frequenti, come lo sono ormai anche nelle occasioni in cui i detenuti vengono tradotti in strutture esterne, i recenti tentativi di aggressione a danno degli Agenti in Tribunale e negli ospedali esterni hanno creato tensione e subbuglio anche tra le persone che hanno assistito a tali scene. Avevamo detto che si trattava in quei casi di un piccolo scorcio di cio' che avviene negli Istituti nell'indifferenza dei vertici dell'Amministrazione regionale e centrale, quanto successo nelle scorse ore lo conferma. Crediamo che per evitare o quantomeno ridurre tali eventi sia necessaria una riorganizzazione o forse un organizzazione della politica penitenziaria sarda. Servirebbero attività mirate per impedire ai detenuti violenti di mettere a ferro e fuoco intere sezioni cosi' come servirebbe maggior attenzione per le vere necessità lavorative del personale di Polizia Penitenziaria. La situazione è ormai fuori controllo, scriveremo al Capo del Dipartimento e chiederemo un ispezione dipartimentale sulla gestione del distretto e degli Istituti.