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COMUNICATO DEL 15 marzo 2024

Il 19 marzo 2024 nel comune di Bitti si celebra la Festa regionale della Polizia Penitenziaria, la UIL non partecipa per protesta!

A seguito dell’invito per la partecipazione della festa regionale della Polizia Penitenziaria, la UIL non parteciperà alle celebrazioni per protesta rispetto alle gravi condizioni in cui sono costretti a lavorare i nostri Poliziotti.

Con rammarico nei confronti del Provveditore che si è insediato da poco e gli va dato il tempo per gli interventi necessari, non intendiamo condividere i festeggiamenti con alcuni vertici degli istituti che stravolgono quotidianamente le regole sottoscritte o le applicano a proprio piacimento, creando disparità nei confronti del personale.

Sono tante le motivazioni rispetto la nostra decisione, siamo nel 2024 ed ancora vengono negati i diritti soggettivi anche piu’ elementari, viene disatteso il rispetto del contratto di lavoro e dell’Accordo quadro nazionale in diversi istituti. Ma come di consueto entriamo nello specifico e non ci nascondiamo dietro un dito: Nonostante diverse segnalazioni rispetto la gestione attuale, a nostro avviso pericolosa per usare un eufemismo, negli Istituti di Cagliari e Sassari non sono arrivate le risposte auspicate ed il personale è ancora costretto a lavorare in condizioni pessime in un organizzazione del lavoro da rivedere immediatamente.

A Nuoro il personale continua ad essere costretto a svolgere le 8 ore così come ad Oristano, turni massacranti con una qualità del lavoro inadeguata e non sono arrivati ai rappresentanti dei lavoratori progetti per la riorganizzazione del lavoro e la razionalizzazione delle risorse che il provveditore aveva imposto già da settimane. Il personale intanto continua a gestire una miriade di eventi critici oltre il limite della sopportazione: le azioni di contrasto alle sostanze stupefacenti, i tentativi si suicidio sventati, le aggressioni, gli autolesionismi sono solo alcuni esempi della giornata lavorativa ordinaria dei nostri Poliziotti. Nessuno sembra accorgersi della pessima qualità lavorativa, ma nel caso del minimo errore, non tarda ad arrivare la mannaia del procedimento disciplinare anche quando non rappresenta di certo l’estrema ratio. Il numero elevato di procedimenti disciplinari a danno dei Poliziotti in regione fa quasi pensare che per alcune figure sia l’unica macabra soddisfazione professionale!

Oggettivamente esiste una carenza organica, esistono gravi carenze strutturali che denunciamo da anni ma esiste anche dal punto di vista soggettivo una gestione anomala di alcuni istituti che abbiamo denunciato pubblicamente e che il Provveditore deve aiutarci a combattere per il bene del personale di Polizia Penitenziaria.

Solo dopo aver constatato che in Sardegna inizierà la rinascita della Polizia Penitenziaria con una gestione negli istituti improntata sulle pari opportunità, sul rispetto degli accordi e sulla valorizzazione dei Poliziotti che ogni giorno garantiscono la legalità, salvano vite umane, sventano tentativi di introduzione di sostanze stupefacenti, ci siederemo a festeggiare !

Il segretario generale della Sardegna

Michele CIREDDU