logo banner top

OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari, aggressione a danno degli Agenti, riscontro del Provveditore.

 

Egregio Provveditore,

 

Abbiamo ricevuto il suo riscontro identificato con il protocollo n°m DAP PR17. 18/01/2023.0001555V.indirizzato contemporaneamente ad un altra O.S. con cui non abbiamo realizzato nessun documento congiunto e di cui non ci e’ dato nemmeno conoscere il contenuto della nota realizzata da questi.

Immaginiamo che il riscontro, dal contenuto che non sembra mettere in luce la voglia di condividere e cercare soluzioni con le OO.SS. sulle problematiche esposte, sia stato inviato in contemporanea a piu’ sindacati a causa dell’enorme mole di lavoro dell’Ufficio relazioni sindacali, impegnato a convocare continuamente le commissioni arbitrali regionali e le riunioni sindacali con i rappresentanti sindacali regionali.

Ma nonostante questa possibile attenuante, ci permetta di avere dei dubbi sull’effettiva lettura della nostra missiva.

A prescindere infatti dalla “censura” manifestata dalla S.V. sulla richiesta di applicazione della circolare del Dipartimento, relativamente il trasferimento dei detenuti autori di aggressione a danno dei Poliziotti, abbiamo chiesto un Suo intervento per verificare se le anomalie denunciate sulla gestione dell’Istituto di UTA, siano meritevoli di intervento.

A titolo di esempio, considerando che le sezioni detentive sono scenari di innumerevoli eventi critici, non puo’ piu’ essere tollerato, a nostro avviso, lo squilibrio sul numero di unità impiegate nei posti fissi con quello impiegato nelle sezioni detentive. A noi sembra una situazione meritevole di intervento, soprattutto perche’ la Direzione sembra continuare ad ignorare che nei reparti detentivi con 3 sezioni detentive in ogni piano, spesso vengano impiegate due unità, scendendo nettamente al di sotto dei livelli minimi di sicurezza e costringendo cosi’ il personale a violare (per responsabilità non proprie) tutte le disposizioni di servizio nate nella previsione di un maggiore impiego di unità di Polizia Penitenziaria. Questo inoltre determina un rischio concreto per i Poliziotti, costretti a subire gli eventi critici e ogni tipo di aggressione da parte dei detenuti psichiatrici e facinorosi.

Abbiamo inoltre chiesto di sollecitare la Direzione per convocare i tavoli tecnici interdisciplinari dopo che nel mese di novembre 2022 avevamo concordato in sede di riunione sindacale sulla necessità di riorganizzare l’Istituto attraverso dei gruppi di lavoro costituiti da diverse figure professionali e da delegati sindacali, nel rispetto di un tempo determinato per la conclusione dei lavori.

Sono invece arrivati una serie di rinvii che hanno impedito anche di iniziare con la prima riunione, nonostante l’urgenza di realizzare le modifiche operative.

Le abbiamo infine chiesto un intervento per sensibilizzare la Direzione per assicurare una maggior presenza di Poliziotti nelle sezioni detentive per evitare di esporre il personale a gravi rischi per la propria incolumità, colmando cosi’ lo squilibrio negativo rispetto il numero impiegato nei vari posti fissi.

Questi citati crediamo siano argomenti che prescindono dal semplice trasferimento del detenuto autore dell’aggressione che, se non si e’ capito tra le righe, riteniamo sia un provvedimento emanato dal Dipartimento per l’incapacità di mettere in atto altri interventi concreti.

Dispiace quindi leggere un riscontro, dall’organo che dovrebbe sensibilizzare la Direzione, dove si definiscono le nostre missive come ridondandi segnalazioni di cui la competenza spetta ad altri soggetti. Noi invece ribadiamo e chiediamo alla S.V. di mettere in atto proprio uno dei poteri che l’Amministrazione Le conferisce, ovvero sensibilizzare le Direzioni a gestire il personale con criteri di imparzialità, efficacia e razionalità per mettere in condizioni il personale di poter lavorare nelle sezioni detentive con adeguati livelli di sicurezza per evitare di continuare a subire danni per la propria incolumità fisica.

In attesa di urgentissimo riscontro, si porgono cordiali saluti.