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OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA, allocazione detenuti in camere di sicurezza nel corridoio dell’Ufficio matricola, richiesta intervento urgentissimo.

 

 

Egregio Direttore,

 

stanno pervenendo vibranti segnalazioni dal personale in servizio presso l’Istituto da Lei diretto relativamente all’allocazione di due detenuti in due celle che solitamente sono utilizzate per appoggio momentaneo dei detenuti in transito.

L’Agente impiegato al controllo di questi detenuti e’ costretto in pratica ad effettuare una sorveglianza a vista per tutto il turno, in quanto deve sostare in un intercapedine di fronte alle camere dove non esiste un telefono, un pc e dove non c’e’ un riciclo dell’aria. Strutturalmente stiamo parlando di celle (non possono chiamarsi camere) dove non esiste la postazione per la Polizia Penitenziaria che di fatto pero’ e’ costretta ad una sorveglianza a vista in condizioni pessime.

In alcuni casi pare addirittura che l’insufficienza numerica nei turni abbia determinato l’impiego dell’Agente addetto al controllo del box rotonda buoncammino alla responsabilità del controllo dei detenuti citati, una scelta a nostro avviso infelice, in quanto si tratta di due servizi non gestibili contemporaneamente.

Chiediamo pertanto l’immediata soppressione del posto di servizio citato e ribadiamo l’urgenza di una seria e praticabile riorganizzazione dell’organizzazione del lavoro dell’Istituto.

Continuano a pervenire infatti vibranti proteste sulle condizioni impossibili all’interno delle sezioni detentive, in particolare nel reparto Cagliari pare siano allocati in una determinata sezione, detenuti appartenenti al circuito Alta sicurezza, 41 bis e detenuti psichiatrici appartenenti al circuito media sicurezza, un mix incandescente che rende il lavoro degli Agenti un vero e proprio inferno. Cosi’ come e’ diventato impossibile gestire la sezione del transito nel reparto Sant’Antioco dove ci raccontano scenari di sangue nei pavimenti, detenuti che si autolesionano in continuazione, cercano di lanciare olio bollente e lanciano cibo di ogni genere sul pavimento, situazioni che nemmeno il miglior regista dei peggiori film di genere “splatter” avrebbe avuto il coraggio di dirigere.

 

Servono interventi e serve una riorganizzazione dell’Istituto e purtroppo bisogna intervenire a livello locale perche’ considerando che dal Dipartimento arrivano solo circolari chilometriche dove si enuncia l’ennesima istituzione di un gruppo di lavoro e si procedera’ a “step” e’ realistico prevedere (parafrasando le parole del segretario generale Defazio), che mentre il medico (DAP) studia, un Istituto come UTA muore!

 

In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.