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OGGETTO: Casa Circondariale di Cagliari UTA gravi problematiche organizzative nell’U.O. “ Cagliari”.

 

Egregio Direttore,

 

pervengono numerose doglianze da parte del personale in servizio nel reparto menzionato in oggetto relativamente l’organizzazione del lavoro che sta creando difficoltà ormai insormontabili ed ingestibili per il risicato numero di Agenti assegnati.

Se nella sezione “B” sono presenti detenuti problematici sottoposti a regime chiuso, (alcuni al 14 bis dell’ O.P.) che determinano un enorme carico di lavoro per gli Agenti; nella sezione “A” e’ presente una promiscuità di circuiti che rende la sezione esplosiva e fuori controllo. Pare infatti siano allocati detenuti al circuito AS 3 , insieme agli As 2, altri appartenenti al circuito media sicurezza assegnati per “opportunità” , altri addirittura sottoposti alla sorveglianza a vista, provvedimento che pare stia tornando di moda a Uta, ed a pagare le conseguenze come al solito sono gli Agenti che devono gestire situazioni impossibili.

Ovviamente immaginiamo che la Direzione stia mettendo in atto ogni accorgimento per fare in modo che la sorveglianza a vista venga assicurata soprattutto dal personale sanitario, perche’ i detenuti sottoposti a tale provvedimento e’ arcinoto che devono avere l’assistenza costante dell’area sanitaria e, magari, chissa’, con questo accorgimento, come successo in passato, potrebbe diminuire drasticamente il ricorso a tale provvedimento.

Ed e’ proprio di oggi un aggressione subita da un Agente da parte di un detenuto appartenente al circuito “AS2” allocato proprio nella sezione “A” del reparto citato, proveniente dalla Casa circondariale di Sassari per un periodo di osservazione psichiatrica. Pare infatti che il detenuto abbia aggredito un altro compagno di detenzione della sezione e poi dopo aver distrutto la propria camera ha aggredito un Agente con il piede del tavolo. Il personale intervenuto e’ riuscito a stento a ripristinare l’ordine e la sicurezza in quanto tutti gli altri detenuti volevano aggredire il detenuto facinoroso.

Noi crediamo che sia arrivato il momento per chi gestisce l’Istituto di prendere in seria considerazione la necessità di riorganizzare il lavoro con proposte valide, praticabili per fare in modo che i Poliziotti che lavorano nelle sezioni detentive possano svolgere il proprio lavoro con un livello di sicurezza adeguato.

Sino ad ora sono pervenute delle proposte dal contenuto a nostro avviso improponibile, (unificazione reparto femminile con l’area esterna, o tentativi di garantire posti fissi “a vita” violando gli accordi ed il diritto di vorrebbe “spezzare “ il carico della sezione).

La UIL e’ pronta a sedersi nel tavolo con la Direzione per riorganizzare il lavoro ma solo ed esclusivamente se verranno rispettati gli accordi che vanno in favore di tutto il personale.

Sino a quando questo non succederà continueremo ad amplificare il grido di aiuto che arriva dai Poliziotti che lavorano nelle prime linee, denunciando le anomalie gestionali anche attraverso la stampa.

 

In attesa di urgentissimo riscontro, molti cordiali saluti.