Oggetto: Casa Circondariale di Uta, richiesta di intervento immediato per il ripristino della turnazione a 6 ore. Mancato rispetto degli accordi e delle garanzie verbali.

Egregio Direttore,

con la presente esprimiamo la nostra piu’ profonda amarezza e ferma protesta per il mancato rispetto degli accordi presi e delle garanzie verbali da lai fornite in merito alla turnazioni di servizio.

Come noto, l'imposizione della turnazione a 8 ore, era stata motivata dalla necessità di fronteggiare un numero eccezionale di piantonamenti esterni in luogo di cura. In quella circostanza, era stata fornita la precisa garanzia che il ripristino della turnazione ordinaria a 6 ore sarebbe avvenuto non appena il numero di piantonamenti si fosse ridotto a due, con una valutazione concreta per il rientro anche in caso di tre piantonamenti.

Con il venir meno dell'emergenza e la conseguente riduzione dei piantonamenti, il personale, pur consapevole che il servizio del mese di agosto era già stato programmato a 8 ore, ha comunque subito la continuazione di tale regime, confidando nella parola data e in un Ordine di Servizio che, confermava il ripristino della turnazione a 6 ore a partire dal 1° settembre.

Incredibilmente, e senza alcun preavviso, l'Amministrazione ha trasmesso in data 28 agosto 2025 un nuovo Ordine di Servizio che, facendo marcia indietro, conferma le 8 ore fino al 15 settembre.

Questa decisione rappresenta una palese violazione della fiducia accordata e degli accordi raggiunti, che per noi e per i lavoratori hanno un valore morale e professionale importantissimo.

Il personale infatti si sente ingannato e profondamente deluso da un atteggiamento che non onora la parola data, questa gestione degli eventi non fa che minare la credibilità dell'Amministrazione e compromettere i rapporti con le Organizzazioni Sindacali.

Alla luce di quanto esposto, si chiede l'intervento immediato del Provveditore per ripristinare la turnazione a 6 ore come previsto e come garantito dalla Direzione. In caso contrario, l'imposizione di lavoro straordinario programmato, nonostante il rientro dell'emergenza, potrebbe configurare anche un danno erariale.

Non riusciamo a comprendere questa scelta nemmeno dal punto di vista numerico, dato che vanifica gli sforzi e i risultati che la UIL, in particolare, ha ottenuto in merito all'assegnazione di nuove unità di Polizia Penitenziaria durante la riunione al PRAP collegata alla mobilità del personale.

Rispetto all'anno scorso, l'organico risulta leggermente aumentato sia nei ruoli esecutivi sia nel numero dei "sottufficiali"; di conseguenza, non riusciamo a comprendere come non vi sia la possibilità di tornare alle 6 ore.

A nostro avviso, è urgentissimo un tavolo tecnico per l'organizzazione del lavoro per porre fine a quella che sembra nel caso specifico, una gestione improvvisata e priva di logiche di razionalità.

Confidiamo in un sollecito intervento del Provveditore che legge per conoscenza, per ripristinare la correttezza e la lealtà nei rapporti tra Amministrazione e lavoratori con l’annullamento dell’ordine di servizio che proroga le 8 ore con il contestuale intervento per riportare immediatamente la programmazione su 36 ore settimanali.

In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.