OGGETTO: Casa Circondariale di UTA, anomalie ufficio servizi centrale.
Egregio Direttore,
Ci sono pervenute ennesime e diverse lamentele dal personale inerenti la gestione della programmazione mensile dei servizi.
Purtroppo non è la prima volta che ci vengono segnalate disparità di trattamento nei confronti del personale del “servizio a turno”, come il numero di turni notturni (00.00-06.15) nel limite massimo previsto o dei giorni festivi lavorati: basterebbe verificare i servizi per constatare che in alcuni casi, su cinque festivi tutti siano programmati in servizio mentre in altri tutti di riposo o quasi; turni serali (17.30/00.15) programmati prima di un congedo ordinario o del riposo settimanale, rendendo palesi le violazioni di cui all’accordo quadro, in spregio anche degli accordi regionali e locali.
Ci chiediamo inoltre con quale diritto non venga inserito il riposo settimanale nella programmazione del servizio, che spetta per legge, e, come se non bastasse, viene fatto figurare come richiesto dal dipendente; il personale si ritrova a dover richiedere il giorno di riposo (che gli spetta per legge) come se fosse “una cortesia” e si sente rispondere che non vi sia nemmeno la possibilità di ottenerlo, confermando che non si tratti di un errore in buonafede, ma di un abuso bello e buono?
In altri casi invece, ci e’ stato riferito che al dipendente viene tolto il riposo già programmato e ugualmente inserito sul GusWeb come propria richiesta personale per svolgere il turno, cagionando quindi un danno economico al dipendente, che si vede richiamato in servizio dal riposo programmato senza percepire l’indennità all’uopo prevista e/o, in alternativa, quando lo stesso riposo, magari festivo o domenicale, viene invece fatto recuperare, “casualmente!” capita in un giorno feriale.
Converrà con noi che questa modalità beffa il personale che, non solo non fruisce il riposo ma arbitrariamente non si vede nemmeno erogato il compenso previsto.
Sembrerebbe altresì diventata ormai prassi, invece, cambiare i turni senza preavviso, venendo meno così all’intrinseca natura di “programmazione”, nata per contemperare le esigenze di servizio a quelle familiari così che il dipendente possa essere messo in condizioni di poter espletare il proprio servizio con serenità. Queste modifiche possono indurre in errore e talvolta espongono al rischio di eventuali sanzioni disciplinari.
A tutto ciò si aggiungono le modifiche effettuate su programmati presentati dai referenti delle singole U.O.
La domanda sorge spontanea a questo punto: per quale motivo un Coordinatore o chi per esso, viene incaricato di compilare e presentare un mensile adeguato e strutturato (operazione che richiede non poco tempo e attenzione) se questo viene poi totalmente stravolto dall’ufficio servizi centrale o preso in considerazione solo in minima parte? A cosa serve quindi l’autonomia delle UU.OO, tanto decantata, se non possono decidere in autonomia nemmeno i turni concordati con il personale?
Ci teniamo a ricordare che esiste un OdS che, recependo il regolamento di servizio, specifica e determina l’autonomia delle UU.OO. e, a tal proposito, si chiede che vengano rispettati i mensili presentati senza stravolgimenti da parte dell’ufficio servizi centrale. L’Ufficio servizi centrale dovrebbe invece verificare che siano rispettati i diritti nella programmazione dei servizi e nel caso dovesse individuare anomalie, deve restituire al coordinatore il programmato con le segnalazioni, comprendiamo possa essere difficile visto che ci risulta che sono i primi a disattendere quanto previsto dagli accordi. Invece continuano a stravolgere la programmazione senza un apparente motivazione. Non vorremmo che questi stravolgimenti non servano a giustificare la mole eccessiva di ore di straordinario pro capite effettuate in un ufficio a carica fissa che dovrebbe essere a “straordinario zero”!
Per il buon andamento del servizio, occorrerebbe anche verificare che vengano rispettate le pari opportunità, entrando nell’ottica che i dipendenti non siano solo dei numeri ma PERSONE, un concetto che le ripetiamo da troppo tempo, purtroppo!
Auspichiamo pertanto una maggiore e scrupolosa attenzione nella revisione dei mensili per non doverci vedere costretti a richiedere la commissione arbitrale (il nuovo Provveditore non riceverà le richieste inerte) e, nel caso dovessero continuare a verificarsi ulteriori abusi, adire per vie legali per tutelare i diritti oggettivi e soggettivi costantemente e spesso violati. Non sembra coerente chiedere al personale spirito di sacrificio e senso del dovere se non si rispettano perlomeno i diritti soggettivi piu’ elementari!
Il Personale è stremato dalle condizioni lavorative al limite della dignità umana e, in un contesto come Uta, dove purtroppo gli eventi critici sono “all’ordine del turno”, l’autorità dirigente dovrebbe avere più a cuore i suoi uomini e non rammaricarsi quando è troppo tardi per rimediare.
Al Provveditore che legge per conoscenza, ribadiamo la richiesta di nominare un referente al PRAP che verifichi dal Gus Web le programmazioni mensili per mettere fine alle brutali anomalie gestionali che il personale e’ costretto a subire!
In attesa di urgentissimo riscontro, cordiali saluti.